Dalla
preistoria ad oggi il tema della nudità maschile e femminile rappresentata
nell’arte è sempre stata presente con significati e espressioni diverse secondo
le culture, le religioni, le classi sociali e politiche delle epoche che si
susseguivano. Il nudo è stato ed è raffigurato nel disegno, nella pittura,
nella scultura, nella decorazione, e in tempi recenti nella fotografia e nel
cinema. I contesti di tale rappresentazione vogliono trasmettere forme di
espressioni che spaziano dalla bellezza, all’estetica, alla forza, alla
dominanza, alle divinità, alle battaglie…, come esprimono ad esempio le statue
atletiche e gli Dei dell’antica Grecia e dell’antica Roma. Altri aspetti ritraggono il nudo umano
attraverso quadri, dipinti, affreschi, rilievi e statue mettendo in risalto la
sensualità, l’erotismo, l’armoniosità dei corpi, la purezza, l’amore, il sesso;
altri rappresentano contesti religiosi ritraendo scene con soggetti biblici, e
altri ancora raffigurano l’anatomia.
Certamente
si parla di tematiche estremamente complesse e difficili fin dal principio, che
vanno dal sacro al profano, e che hanno dovuto scontrarsi secondo il pensiero
corrente religioso, sociale e pudico del periodo interessato.
Nei tempi moderni la nudità artistica è stata
ritratta attraverso la fotografia a pellicola in bianco e nero e a colori secondo l’estrosità e l’abilità del fotografo, fino alle ultime
innovazioni tecnologiche digitali che riprendono questa forma d’arte sotto gli
aspetti più bizzarri e libertini come i selfie. Non per ultimo il cinema, che
secondo la trama i registi inscenano infiniti contesti legati a questo
argomento.
Nel
corso dei secoli ad oggi sulla nudità sono stati scritti libri, testi, pergamene,
giornali, riviste..., che trattano argomenti come la storia, la poesia, gli studi della
materia sotto gli aspetti scientifici e psicologici…
E’
dunque un tema che non coinvolge solo gli appassionati e i praticanti del
nudismo, ma tutti gli uomini e le donne a partire già dalla tenera età, periodo
in cui comincia l’educazione verso questi aspetti naturali. Perchè nudi si nasce…
Mi piace ricordare l’ultimo ritornello della canzone poetica “La balada
del Genesio” scritta e cantata in dialetto lariano dall’artista Davide Van
De Sfroos:
“La mia
ciciaràda làssa el teemp che la tröeva
vardi el
cieel de nuvembra cun la sua löena nöeva
sun el
Genesio e questu l’è tütt…
cun qualsiasi
vestii, suta…sun biùtt…”
Traduzione
la mia chiaccherata lascia il tempo che trova,
guardo
il cielo di novembre con la sua luna nuova,
sono il Genesio e questo è tutto;
con qualsiasi vestito…sotto sono nudo
Posa ispirata alla statua di bronzo di Poseidone
Poseidone è
il personaggio della mitologia Greca degli dei che rappresenta il Dio dei mari. Viene descritto con un
carattere lunatico, talvolta violento e capriccioso, altre volte benefico,
capace di generare burrasche e far tremare la terra con la sua ira. La statua
di bronzo ha un’altezza di 209 centimetri, ed è databile all’anno 470 a.C. Fu recuperata dal mare nel 1926 nei pressi di
Capo Artemisio in Eubea, accanto a un relitto romano risalente all’anno 200
a.C. La statua ritrae un uomo nudo con il corpo possente durante una posa
dinamica protesa in avanti per lanciare qualcosa, esprimendo forza e potenza
fisica. E’ conservato presso il museo archeologico di Atene.
Pose ispirate alla nudità sportiva dell'antica
Grecia
La nudità atletica -o sportiva- era una pratica
diffusa nell’antica Grecia. Gli atleti usavano allenarsi e gareggiare
completamente nudi per emulare le parvenze degli Dei così come venivano
raffigurati, esternando un senso di potenza e vigore. Per i Romani invece la
nudità pubblica era considerata disgustosa, ma era praticata in luoghi
appropriati come le terme e le latrine all’interno del Foro. Oggi gli
estimatori della filosofia nudista frequentano i club naturisti, dove condividono
attività quotidiane e sportive senza veli.
Posa ispirata alle statue dei Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo che raffigurano la posa di due guerrieri nudi databili al V° secolo a.C, appartenenti alla cultura greca. Furono ritrovate casualmente durante un’immersione in mare il 16 agosto 1972, a una profondità di circa otto metri davanti alla costa di Riace Marina (RC).
Per lo studio furono denominate Guerriero A e Guerriero B; il primo ha un’altezza di 198 centimetri, il secondo di 197, e un peso di 160 chilogrammi ciascuno. L’espressione e le sembianze eleganti e muscolose di entrambi, seppur con qualche differenza, esprimono la forza e il vigore di due uomini combattenti.
Le statue sono esposte presso il Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria.
Il
Doriforo di Policleto. Museo
archeologico nazionale di Napoli
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Esempio di Afrodite Cnidia. |
La creazione di Adamo
E' un affresco di Michelangelo Buonarroti dipinto nel 1511
sulla volta della Cappella Sistina, su commissione di Papa Giulio II
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