martedì 10 novembre 2020

Diabolik: il re del terrore

 Il 1°novembre 1962 esce nelle edicole il primo numero di Diabolik intitolato “il Re del terrore” al prezzo di 150 lire. Dietro le quinte di questo fumetto leggendario ci sono le sorelle Angela e Luciana Giussani, e il disegnatore Angelo Zarcone.

La posa burlesca di Diabolik interpretata da Johnny Caldera,
rappresentata sul retro della copertina del primo numero "Il re del terrore"
uscito nelle edicole il 1° novembre 1962


Diabolik è un ladro dagli occhi di ghiaccio e dall’identità ignota, che neanche lui conosce. Escogita rapine ad alti livelli mirando a gioielli e grosse somme di denaro, e non esita a uccidere chi tenta di ostacolarlo. Per mimetizzarsi durante i suoi colpi notturni indossa una calzamaglia aderente nera che riveste tutto il corpo ad eccezione degli occhi.



 Pur praticando attività illegali la tradizione lo definisce con sani principi etici come l’onore, il rispetto dei deboli, la riconoscenza, e di conseguenza odia i mafiosi, i narcotrafficanti, gli aguzzini.

Nell’episodio "Diabolik chi sei?" uscito nel 1968 si apprende che durante un naufragio una scialuppa approda su un’isola. Tra i naufraghi c’è un ragazzino che viene curato dagli abitanti dell’isola, che in realtà è rifugio di una banda di spietati criminali capeggiati dal mercenario King. Il piccolo naufrago cresce imparando le specializzazioni criminose, e scopre una tecnica che gli permette di creare maschere di plastica sottilissima per sostituirsi alle persone. Quando King viene a conoscenza di questa scoperta vuole eliminarlo per impadronirsi del segreto. Il ragazzo gli tende un agguato, lo uccide e prende le sue sembianze di King. Ordina ai suoi uomini di caricare tutte le refurtive su un motoscafo e si divincola sulla terraferma. Si stabilisce a Clerville, dove presto il nome di Diabolik (lo stesso della pantera nera imbalsamata con lo sguardo di ghiaccio custodita nello studio di King) è attribuito al terrore e al crimine dei suoi colpi geniali.


Diabolik e la pantera nera da cui ha preso il nome.


 La Jaguar nera E-type anni'60 di Diabolik.


Nel terzo episodio intitolato "L’arresto di Diabolik" uscito nelle edicole a marzo del 1963, entra in scena un’affascinante vedova accusata di aver ucciso il ricco marito, l’ambasciatore del Sudafrica Lord Anthony Kant. 

La bellissima Lady Kant come appare disegnata nei fumetti


L’incontro tra i due avviene in una stanza di albergo dove Diabolik s’intrufola per compiere un colpo. Alla vista del re del terrore Lady Kant resta fredda e impassibile, reagendo con aria di sfida affermando di essere una donna spietata con un passato di spia industriale.




Sarà lei in questo episodio a salvare Diabolik dalla ghigliottina. 


Durante le scene d'azione notturne Diabolik indossa una calzamaglia nera aderente che ricopre tutto il corpo ad eccezione degli occhi. Lady Kant indossa un paio di pantaloni e un dolcevita di colore nero. 


Tra i due nasce l’amore, Eva Kant sarà per sempre la compagna di vita del re del terrore con cui condividerà infinite avventure. Viene rappresentata bionda, affascinante ed estremamente seducente. 


Il pugnale è l'arma prediletta di Diabolik, di cui è un infallibile lanciatore. 



Negli episodi di Diabolik non poteva mancare una figura avversaria che contrastasse i suoi colpi geniali: l’ispettore Ginko. Le sorelle Giussani idearono questo personaggio mettendo in risalto un intuito e un’intelligenza pari a quella del re del terrore, pur essendo destinato a non vincere mai la sua battaglia di giustizia. Diabolik dispone di trucchi e tecnologie di cui la Polizia di Clerville non può disporre, e non ha leggi e regolamenti che lo limitano.

Diabolik e Ginko, due nemici determinati a combattersi con tenacia



L’ispettore dimostra sempre una grande forza di volontà nel combattere il suo nemico. Qualche volta riesce ad arrestarlo, altre si allea scendendo a compromessi, ma alla fine Diabolik e Eva Kant riescono sempre a cavarsela escogitando un piano che li porta alla salvezza.
Al fianco di Ginko appare sporadicamente una nobildonna dal carattere forte: è Altea, duchessa di Vallenberg. Nonostante tra i due c’è un’enorme differenza di ceto sociale diventerà in futuro l’eterna fidanzata dell’ispettore. Nell’episodio "Il grande ricatto" Altea affronta Diabolik a viso scoperto pur di salvare l’onore del Beglait, il suo paese di origine. Non esita a scavalcare la diplomazia e a complottare con l'ispettore Ginko per sventarne i loschi piani. I due danno filo da torcere al re del terrore ma alla fine non riusciranno a fermarlo.

Altea, duchessa di Vallemberg e eterna fidanzata dell'ispettore Ginko


Gli episodi di Diabolik sono ambientati a Clerville, uno Stato immaginario che rispecchia la Francia, e che ha come capitale la città che riporta lo stesso nome. La città di Clerville è molto lussuosa, ospita molte banche, gioiellerie, musei, teatri, ville e castelli dove si tengono convegni e feste, e si conservano beni preziosi. E' un luogo ideale per pianificare grossi colpi ingegnandosi con mille trucchi tecnologici contrastati da rocamboleschi agguati e inseguimenti della Polizia.


LE SORELLE GIUSSANI

Angela Giussani nacque a Milano il 10 giugno 1922. Dopo un periodo passato a fare la modella sposò l’editore Gino Sansoni, proprietario della casa editrice Astoria Edizioni, e si occupò di una collana di libri per ragazzi. Più tardi decise di fondare per conto suo la casa editrice Astorina, dove si pubblicavano fumetti per ragazzi, ma il progetto non ebbe successo. Nel novembre 1962 venne pubblicato il primo numero di Diabolik, con la trama scritta da Angela Giussani. Fu il primo fumetto di una lunga serie amato dagli italiani.


 Angela Giussani (Milano,10 giugno 1922 - Milano,10 febbraio 1987)
Luciana Giussani (Milano,19 aprile 1928 - Milano,31 marzo 2001) 
 

Dopo tredici numeri pubblicati, Angela propose alla sorella Luciana di lavorare insieme presso la casa editrice. Le sorelle Giussani scrissero per anni le avventure del re del terrore, dichiarando di aver preso spunto da un fatto di cronaca nera realmente accaduto a Torino, quando a gennaio del 1958 un uomo fu brutalmente ucciso e il suo assassino s'era firmato Diabolich, sfidando la polizia attraverso lettere e indovinelli.

Angela Giussani muore il 10 febbraio 1987 all’età di sessantacinque anni. Luciana continua a gestire da sola la casa editrice fino al 1992, quando lascia la conduzione di Diabolik. Nel 1999 lascia anche l’Astorina, ma continua a scrivere le storie del celebre fumetto. Il suo ultimo titolo esce nelle edicole nel dicembre 2000 con “Vampiri a Clerville”

Luciana Giussani muore a Milano il 31 marzo 2001 all’età di settantatre anni.


domenica 1 novembre 2020

Catsuit & Bodystocking

Con il termine catsuit s’intende una tuta intera attillatissima che ha lo scopo di far risaltare le forme del corpo. I materiali di confezionamento spaziano dalla lana per le tute classiche, al nylon, latex, pvc e pizzo per quelle più particolari. 

Un modello di catsuit in nylon velato a rete con bretelle

Dei modelli primordiali si hanno notizie fin dal 1930, ma occorre aspettare altri trent’anni per una prima diffusione nel mondo dello sport come aerobica,  ginnastica, ciclismo e pattinaggio di velocità, fatti con tessuti idonei per le attività sportive.


Negli ambienti fetish e BDSM i catsuit moderni sono fatti in latex e pvc, che li rendono molto lucenti e attillati come una seconda pelle, e nel caso dello zentai, la tuta ricopre interamente il corpo dalla testa ai piedi, compreso il viso.  


Nel mondo dello spettacolo e cinematografico i catsuit sono stati look tematici che hanno contraddistinto attori, cantanti e personaggi trasformandoli in miti, come ad esempio Catwoman,  Madonna, Cher, Cathy Gale, Cat Girl…

I bodystocking hanno le stesse caratteristiche dei catsuit velati, vengono definite calze per il corpo. Spesso ricoprono anche le braccia e, pur essendo anch’esse monopezzo, sono molto più aperte sul cavallo. Alcuni modelli riprendono una sorta di reggicalze integrato.