BDSM, Fetish, Mistress, Master,
Slave, Switch…, sono termini inglesi che riguardano un lato erotico complesso
basato prevalentemente sulla dominazione e sulla sottomissione fisica e/o psicologica
attraverso varie pratiche che si discostano dai canoni sessuali tradizionali,
dove i partner partecipano consenzienti nei giochi di ruolo sado-maso, da cui ne traggono piacere nel dare e ricevere dolore servendosi di oggetti e sex toys come corde, fruste, scudisci, pinze, corde, polsiere, cavigliere, strap on, cinture di castità…
Johnny Caldera interpreta il gioco di ruolo della
dominazione/sottomissione tra la Misstres e lo Slave
L’abbigliamento usato durante
le pratiche BDSM gioca un ruolo decisivo e trasgressivo, e evidenzia la distinzione tra i partner durante le sessioni. I capi di pelle, il latex e le calzature con i tacchi altissimi sono le
icone per eccellenza di corredo. L’intimo femminile a tema propone modelli particolari e provocanti. Calze autoreggenti, reggicalze, corpetti, guepiere, cat suit.., sono indumenti molto ricercati dai feticisti, che trovano in queste mise una forte attrazione erotica.
Un esempio di abbiglimento e di oggettistica sado-maso
I
partecipanti delle sessioni fetish e BDSM hanno ruoli e nomi distinti:
-La
Misstres (o padrona) è la donna dominatrice. Il suo ruolo autoritario è un dono di
natura, una forma d’arte fatta di malizia, erotismo,
femminilità e sensualità. L’icona della
padrona la vede protagonista con abbigliamento di pelle o latex, con stivali fascianti e il frustino in mano, abile nel dominare a
livello fisico e psicologico con pratiche solitamente concordate con il/la
partner. I metodi e le attrezzature sono molto variegati, e possono
anche non contemplare il sesso. Tra le più classiche vi sono l’adorazione dei
piedi, lo spanking e la frusta.
-Il Master (o padrone) è il maschio dominante con le stesse caratteristiche della Misstres.
Un esempio di giochi di ruolo:
due Misstres durante la sessione con uno Slave bendato e immobilizzato maneggiano il "gatto a nove code" e la canna di bambù, due classiche attrezzature di base.
-Lo
Slave (schiavo/a) è la forma più estrema della sottomissione nel mondo BDSM,
in cui i soggetti si dedicano completamente alle esigenze dei dominanti (Misstres
o Master) anche a tempo pieno (h.24/7). Le pratiche, i modi e la durata delle sessioni vengono esercitate consenzientemente, e assumono aspetti servizievoli verso il/la dominante. Un esempio classico è lo slave che svolge il ruolo
della colf o della sguattera che sbriga faccende domestiche come le pulizie
della casa, stirare, lavare, cucinare, fare commissioni… Lo schiavo inizia un percorso di formazione, addestramento e perfezionamento da parte della dominante, la quale decide sul comportamento e sull'abbigliamento. Spesso lo Slave maschio è costretto a indossare la divisa da cameriera, e ogni mancanza viene severamente punita a livello fisico e psicologico mediante l'uso della frusta, castighi e privazioni...
Lo slave durante un contesto di sottomissione
e umiliazione ai piedi della Misstres.
-Lo
Switch (maschio o femmina) è un ruolo molto ambiguo. A differenza dello Slave, è
in grado di condurre il gioco in momenti diversi sia da sottomesso che da
dominante. E’ dunque una via di mezzo con una doppia predisposizione e personalità.
La Misstres in atteggiamento superbo addestra lo Slave
esigendo la massima attenzione.
L'autorevolezza della Misstres durante la dominazione di uno o più Slave.
L’acronimo
BDSM contempla un insieme di sfaccettature erotiche e di pratiche bizzarre
riservate solo agli “addetti ai lavori”, inconcepibili a chi non fa parte di
questo mondo.
Scomponendo
la sigla, le lettere B&D stanno per Bondage e Disciplina. Sono pratiche che
consistono nell’immobilizzare il sottomesso
mediante corde, catene, legacci di cuoio, nastri, pellicole… I dominanti più
abili in materia sono in grado di comporre intrecci geometrici con le corde intorno al corpo, realizzando delle vere opere d’arte. Le forme più estreme imposte o richieste dai
sottomessi esigenti sono le legature forzate in posizioni capovolte.
Questa disciplina è spesso accompagnata dall’uso ripetuto della frusta e altri
oggetti come scudisci, canna di bambù, cera fusa, pinze…
Le posizioni scomode e forzate sono tra le punizioni impartite dai dominanti.
Le
lettere D/S indicano in modo generico la dominazione e la sottomissione, ma in
realtà dietro a queste due semplici parole si apre una miriade di fantasie e di pratiche
da parte di chi dirige il gioco. Il controllo delle sensazioni dello
Slave come il piacere, il solletico, il dolore; il controllo delle emozioni,
del sesso, dell’aspetto fisico, sono alcuni aspetti che vengono svolti durante le sessioni.
Uno Slave al servizio delle Misstres.
La Mistress esigente: lunghi tempi di attesa e posizioni forzate sono tra le sessioni che prevedono l'annullamento e l'umiliazione dello Slave.
Le
lettere S/M indicano il termine sadomaso, parola generica per descrivere l’insieme
delle pratiche erotiche mirate a infliggere sofferenze fisiche e mentali al
partner.
Tra le sessioni S/M più ricorrenti, l'uso della frusta rientra tra le pratiche classiche.
Un esempio di strumento casalingo improvvisato.
-Il
Dungeon è una location di fondamentale importanza per il contesto BDSM, in
quanto crea l’atmosfera consona alle sessioni.
Il termine s’ispira sostanzialmente a un luogo
di prigionia sotterraneo, arredato con apposite attrezzature come gabbie, croci
di Sant’Andrea, gogne, paranchi per sospensioni e molte altre oggettistiche a
tema. Gli scantinati o i luoghi abbandonati sono tra i più ricercati. Talvolta
questi ambienti vengono riprodotti nei locali dove si tengono feste a tema,
oppure in privato da chi esercita questa attività erotica come professione
(Misstres e Master).